Il baritono Eno Mucchiutti, deportato politico di Trieste, ha vissuto undici mesi tra i campi di concentramento di Dachau, Mauthausen, Melk ed Ebensee.
Eno, numero di matricola 98748, lavora con tanti altri disperati nella cava di Mauthausen, su e giù più volte al giorno per la famigerata Totestiege ("scala della morte"), fino, ridotto in
schiavitù, a scavare in condizioni estreme nelle asfissianti gallerie di Melk. Ma Eno è un cantante, un baritono e canta in modo meraviglioso. Le SS tedesche amano la musica, specialmente quella
italiana, e così Eno canta per i suoi aguzzini un “canto prigioniero” che, pur non sollevandolo dalla terribile realtà dei campi di concentramento, gli salverà la vita in alcune occasioni.
Ma “il suo canto prigioniero” riesce ad arrivare alla liberazione e una volta “liberata” anche la sua voce, inizia una carriera a livello professionale nei più grandi teatri internazionali
e nazionali affiancandosi ad artisti di grande fama come Luciano Pavarotti e Maria Callas.
Questa foto scattata al 132° scalino della scala della morte di Mauthausen (aveva 186 gradini) verrà inserita nel mio documentario "IL MIO CANTO PRIGIONIERO" sulla storia del Baritono ENO MUCCHIUTTI che si è salvato da ben 4 campi di concentramento "grazie" alla passione delle S.S. per la musica...
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Documentario di Mauro Vittorio Quattrina / Associazione Storico Culturale Memores.
Iniziativa segnalata da Comune di Ala